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Poesie - 8 Aprile 2025

TLALOC

Di tutte le piogge cadute

O Tlaloc, dio imminente,

Codardo dal lungo bordone

Lo scarso picchiettio dell’acqua

sulle pietre sacre, il petricore

che spacca le narici, che incanta

il bosco come un tlapitzalli

d’osso, Oh divino Tlaloc, ho

visto tutto di te, ti

ho visto sganassare sotto gli

occhi cerauni, ti ho visto 

cerchiare le tue iridi con

due dita per rintuzzare i 

venti bui del Nord; e quelli

gonfi d’acqua da meridione,

O Tlaloc, hai battuto le 

ali, arrogante, hai battuto il

bordone di luce sulla Terra,

hai aperto il cielo sopra

le piramidi, hai dato alla 

terra salata la dolcezza, per gli

uomini, O Tlaloc, che regali

lo scorrere del tempo, come 

al fiume il letto, come loro. 

Proprio loro. Di che parleranno

i nostri figli quando non 

tornerai lungo i mesi aridi?

Quando la calura soffocherà 

la polvere nei mulinelli.

Non andartene, Tlaloc, non

abbandonare la montagna 

scura. Non approfittare della

notte. Leggi i glifi per te, 

leggi i segni dei cinque Soli. 

Non ci sono forse i tuoi

tlaloque a badare al tuo

riso blasfemo?

O divino Tlaloc, cantato

negli affreschi di Tetitla, 

dio agghindato nel cuore 

di Tlamimilolpa, sacerdote

e preziosa borsa di copale, 

autorità supplice di Teotihuacan. 

 

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