Racconto di prova
Era da tempo che ci eravamo ripromessi di leggere La dorsale – L’anno del ferro di Maria Gaia Belli, parte di una trilogia fantasy per adulti edita da effequ nel corso degli ultimi anni di cui è uscito di recente l’ultimo volume, L’anno del sale. Possiamo dire subito che effequ si conferma editore in grado di proporre testi di notevole qualità.
Facciamo allora il punto dopo la lettura del primo volume della trilogia, intitolato “L’anno del ferro”. Il testo è organizzato in tre macroparti, ciascuna scritta in prima persona secondo il punto di vista di tre giovani personaggi. Occhio agli spoiler da qui in poi, se non avete letto il libro.
Questo primo volume è relativamente snello, meno di trecento pagine, e dal punto di vista dell’intreccio ha un carattere fortemente introduttivo: ciascuna parte ci accompagna alla scoperta di un personaggio, del suo ambiente, dei suoi affetti, e ci mostra come tale personaggio giungerà all’Accademia, istituzione di stampo militaresco, dove si studia ma soprattutto si lavora; una nuova incarnazione di uno dei luoghi più battuti dagli scrittori fantasy (basti pensare alle opere della Rowling e di Rothfuss).
Queste tre macroparti che conducono il lettore e i personaggi al secondo volume sono gestite molto bene, senza grandi sorprese ma con notevole abilità da parte dell’autrice, che riesce anzitutto a creare personaggi molto ben delineati, dalla caratterizzazione forte, netta, lavorando molto sui rapporti tra gli stessi e la famiglia.
L’opera è nobilitata da una prosa che presenta un riuscito equilibrio tra ricercatezza stilistica e scorrevolezza di lettura, con periodi relativamente semplici e brevi, ben amalgamati e animati da un lessico preciso e da un buon senso del ritmo, con un ottimo equilibrio tra le scene. La trama si dipana in modo relativamente lento, ma va bene così: l’autrice si prende il suo tempo per presentarci i personaggi, il mondo e le sue dinamiche, e lo fa con cura ed eleganza. Non si affida ai tipici capitoletti brevi per saltare da un personaggio POV all’altro per enfatizzare il dinamismo, ci trascina invece a poco a poco nelle vicende di ciascun personaggio, dandoci la possibilità di conoscerli bene prima di passare al successivo. A conti fatti, una scelta che rappresenta una delle specificità di questo testo, uno degli elementi che lo rendono unico.