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L’illusione dell’Intelligenza Artificiale. Intervista a Stefano Nasetti

Presentazione del libro e intervista all’autore

L’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo. Ma siamo sicuri di sapere cosa essa sia realmente?
In un’epoca dominata da chatbot, algoritmi onnipresenti e promesse di coscienze digitali, questo libro propone un viaggio critico e affascinante alla scoperta del lato oscuro dell’IA: i suoi limiti, i suoi miti, i suoi pericoli spesso ignorati. Lontano dalle narrazioni trionfalistiche, L’illusione dell’intelligenza artificiale smonta convinzioni diffuse e svela cosa c’è dietro la “macchina che pensa senza comprendere”.
Dall’origine storica del concetto di intelligenza artificiale alla sfida delle neuroscienze, dalla fantasia del mind uploading ai rischi delle neurotecnologie, l’autore ci accompagna attraverso 18 capitoli tematici che intrecciano filosofia, tecnologia, etica e cultura. Un testo lucido e accessibile, che mette in guardia contro la tentazione di umanizzare ciò che umano non è, e ci invita a ripensare il nostro rapporto con le macchine.
Questo libro è per chi vuole capire l’IA davvero: non come una magia, ma come una costruzione umana, potente quanto fragile.
Perché confondere la capacità di imitare l’intelligenza con l’intelligenza stessa non è solo un errore concettuale: è un rischio culturale.

Citazione

…. Prefazione
Oggi sentiamo continuamente parlare di Intelligenza Artificiale. Non c’è settore della vita che non sia stato coinvolto nell’utilizzo di questo strumento straordinario, che si presenta come incredibilmente efficiente e obiettivo. Un qualcosa che appare davvero rivoluzionario, un’innovazione che tutti cercano di sfruttare.
Eppure, l’Intelligenza Artificiale non è una scoperta recente. Il lungo percorso di sviluppo che ha portato alla realizzazione di quello che oggi chiamiamo IA è ancora in corso, e quel che oggi viene definito “intelligenza artificiale” riserva un potenziale che forse scopriremo solo nei prossimi anni.
Nonostante ciò, l’impatto che questa “prima versione” di IA sta già avendo sulla nostra civiltà è sconvolgente. Viviamo in un momento storico che, senza dubbio, rimarrà impresso nei secoli a venire.
Ciò che lascia stupefatti è la velocità con cui un strumento tanto pervasivo e rivoluzionario stia infiltrandosi nella vita quotidiana, quasi senza incontrare resistenza. Eppure, nella storia, i cambiamenti radicali sono sempre stati accompagnati da dibattiti, resistenze e contrasti. Perché l’IA sembra immune a tale dinamica? Forse perché la narrazione che la circonda è quasi univocamente positiva e benevola?
L’attenzione che riceve oggi l’IA si concentra principalmente sugli aspetti “positivi” e sulle sue potenzialità. Quasi nessuno, tra i suoi promotori, dedica il giusto spazio a spiegare le conseguenze e i rischi, non solo quelli potenziali, ma anche quelli già evidenti, che questa tecnologia sta generando, ben oltre l’ambito economico, lavorativo e pratico. L’impatto culturale e sociale dell’IA è, infatti, molto più profondo di quanto si tenda a riconoscere. Mentre molti si entusiasmano per i benefici immediati, pochi si chiedono come l’IA stia influenzando le nostre menti, i nostri comportamenti, e soprattutto, come stia cambiando, spesso senza che ce ne accorgiamo, l’essenza stessa dell’umanità.
Al di là della retorica dominante, esiste un lato oscuro dell’IA che getta un’ombra lunga su secoli di lotte per i diritti umani e le libertà democratiche.
Per poter utilizzare questa tecnologia in modo saggio e fruttuoso, è fondamentale conoscerne i meccanismi più nascosti e le implicazioni più
profonde. Non basta sapere che cosa fa l’IA; dobbiamo comprendere chi l’ha creata, come funziona, chi la controlla e, soprattutto, chi ne trae vantaggio.
Perché ci viene offerta “gratuitamente”? Perché viene raccontata quasi esclusivamente in termini positivi? Quali sono le reali conseguenze di una sua applicazione diffusa? E quali sono le implicazioni etiche, morali, filosofiche e sociali che essa solleva?
Questo libro vuole stimolare la riflessione, non tanto fornendo risposte definitive, ma cercando di accrescere la consapevolezza del lettore sull’IA. Al termine di questa lettura, il mio obiettivo non è fornirti tutte le risposte alle domande che inevitabilmente incontrerai nella lettura, ma che tu possa diventare più consapevole riguardo a questa tecnologia e alle sue potenzialità, e che, in quanto consapevole, tu possa usarla con maggiore discernimento.
Per essere veramente consapevoli, non basta conoscere: è necessario comprendere le conseguenze di ogni azione. Per questo è essenziale essere presenti a noi stessi, con la mente lucida, critica e attenta. Conoscenza, consapevolezza e presenza: sono queste le parole chiave per preservare la nostra libertà.
Siamo noi, in questi anni, che possiamo determinare il futuro che lasceremo alle generazioni successive. Sarà un futuro di libertà o di oppressione? Tra decenni, guarderemo all’IA come a uno strumento che ha portato un progresso autentico, o come al mezzo di potere che ha riportato la civiltà indietro nel tempo?
Ma forse la domanda più importante è: tra qualche decennio, saremo ancora in grado di pensare autonomamente, liberamente, come individui?
La partita per il nostro futuro si gioca ora, e il modo in cui decideremo di usare l’IA oggi segnerà senza dubbio il tipo di mondo in cui vivremo domani…

Come è nata l’idea di questo libro?

Questo libro è frutto di anni di studi, letture, approfondimenti e riflessioni critiche sul tema dell’IA, delle neuroscienze, della filosofia del pensiero e del diritto.
In tutto questo tempo il mondo è cambiato molto, e lo ha fatto in modo sempre più rapido e drastico. Ricordo che quando ho cominciato a pormi molte degli interrogativi contenuti in queste pagine circa l’impatto che l’intelligenza artificiale avrebbe potuto avere sul mondo, tutto sembrava molto lontano e relegato ad un futuro quasi fantascientifico. Poi, anno dopo anno, ciò che sembrava ipotesi è divenuto una possibilità e, successivamente, la realtà. Mentre tutto ciò accadeva, le persone intorno a me sembravano non accorgersi di quanto stava cambiando.
Il libro nasce perciò, dall’esigenza di provare a diffondere maggiore consapevolezza l’impatto che l’IA sta già avendo nella realtà di oggi e per provare, nel mio piccolo, a dare un contributo “positivo” a questo cambiamento, al fine di creare un mondo migliore, per far sì che i diritti umani e le libertà individuali non vengano lentamente soffocati da un utilizzo superficiale e inconsapevole anche di questa tecnologia rivoluzionaria.

A chi lo consiglieresti, in particolare?

Come anche per i miei precedenti lavori editoriali, il libro è destinato a tutti coloro che vogliono vivere una vità più attiva e consapevole. E’ quindi un libro che ogni lettore dovrebbe affrontare per capire non solo cos’è l’intelligenza artificiale, ma anche cosa stiamo rischiando e come possiamo scegliere di indirizzare il nostro futuro. Non è solo una questione tecnologica, è una questione culturale, etica e politica.
In questo libro guido il lettore attraverso una riflessione profonda e critica sulle tecnologie che stanno già plasmando il nostro mondo, e lo faccio con un approccio che spazia dalla filosofia alla neuroscienza, dalla storia alla politica.
Penso che ci possano essere almeno 5 buoni motivi per leggere questo libro:
1. Perché smaschererai il mito dell’IA infallibile.
Il libro parte dall’origine di questo sogno, dalle prime intuizioni di Turing fino alla nascita del deep learning, passando per i fallimenti iniziali. Il libroi analizza come l’IA non sia la “macchina che pensa” che ci è stata promessa, ma uno strumento che riflette il nostro desiderio di controllo, efficienza e perfezione.
2. Perché esplorerai i confini dell’intelligenza e della coscienza.
Cosa significa che una macchina può “pensare”? Nel libro si affronta il mito della mente replicabile, mettendo in discussione l’idea che l’intelligenza artificiale possa mai raggiungere la complessità e la soggettività della mente umana. Dai tentativi di mind uploading all’illusione dell’immortalità digitale, fino alla IA senziente, scoprirai i limiti della macchina che sogna di essere come noi.
3. Perché ti farà riflettere sul nostro futuro con la tecnologia.
Il libro non si limita a raccontare l’evoluzione dell’IA, ma ci sfida a pensare a cosa significa per l’umanità convivere con una tecnologia che legge, interpreta e, forse un giorno, “scrive” la nostra mente. Tra neurotecnologie e ibridazione cognitiva, il libro è un invito a interrogarci su un futuro dove le linee tra l’umano e il digitale sono sempre più sottili.
4. Perché affronterai le ombre dell’IA che non vediamo.
Algoritmi e pregiudizi, discriminazioni insite nelle macchine, e l’illusione di neutralità sono alcuni dei temi esplorati nel libro. Il libro svela come l’IA possa essere uno strumento di potere mascherato da obiettività, e come la nostra dipendenza dalla tecnologia possa minacciare la nostra libertà e autonomia.
5. Perché ti farà scegliere il futuro che vuoi costruire.
In un’epoca dove l’IA sta crescendo a ritmi vertiginosi, la vera sfida non è se la tecnologia avrà un impatto sulle nostre vite, ma che tipo di impatto vogliamo permetterle di avere. Con un messaggio chiaro, nel libro invito il lettore a rifiutare la passività, a scegliere una società più giusta, più libera e più umana, dove la libertà di pensiero resta un diritto inviolabile.

Dove e quando è stato scritto?

La stesura è avvenuta tra il 2021 e il 2025 (anno della pubblicazione), ma il lavoro di ricerca, selezione, analisi, comprensione e riflessione è iniziato molto tempo prima.

Quanto è stato difficile portarlo a termine?

Abbastanza difficile, considerata la complessità dell’argomento e la difficoltà nel proporne una visione differente, più obiettiva e reale, rispetto a quella comunemente proposta nei mass media, dalla politica e nella vita quotidiana. Essere credibili quando si prova a proporre una visione alternativa è un qualcosa di davvero difficile, perchè non si tratta soltanto di descrivere e proporre ciò che si è capito, ma implica la necessità di un rigore documentale e argomentativo assolutamente elevato, perchè un lettore che dovesse partire da posizioni pregiudizievoli contro le visioni non prevalenti, non lascia passare nulla. Un’altra difficoltà poi è quella di dover descrivere ed argomentare le varie questioni che la diffusione dell’IA sta generando, rivolgendosi ad un pubblico non necessariamente competente. Dunque, la difficoltà è anche nel dover utilizzare un linguaggio semplice e accessibile ma pur sempre competente, e senza cadere in semplificazioni e cercando di fornire al lettore tutte le nozioni per comprendere le implicazioni che un utilizzo di questa tecnologia comporta.

È stato lungo il lavoro di editing?

Sì, perché ho ripreso in più punti alcune tematiche, che ho trattato però da punti di vista diversi. La cosa più lunga quindi, anche in fase di editing, è stato quella di fare attenzione a non risultare ridondante nell’espressione di alcuni concetti importanti.

Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho ancora molti progetti nel cassetto. Alcuni riguardano ancora il tema dell’utilizzo delle nuove tecnologie, il loro impatto attuale e quello futuro sull’aspetto sociale, culturale, economico e soprattutto democratico.

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