Educazione siciliana. Intervista a Roberta Grugni
Presentazione del libro e intervista all’autrice

Il giovane Nicola è costretto alla manovalanza da un boss mafioso: ma è un ragazzo di buon cuore che crede ostinatamente in un futuro diverso, e i suoi gesti di rivolta metteranno in moto qualcosa di ben più grande e imprevisto.
Un racconto di formazione e deformazione in un mondo contemporaneo dai tratti arcaici. Una storia criminale dura, amara e insieme delicata per raccontare i più giovani, i più indifesi e coloro che lottano per salvarli.
Citazione
Se fosse stato ricco, l’avrebbe portata lontano da lì, su una di quelle barche a vela ormeggiate poco lontano. Avrebbero solcato tutti i mari del pianeta, l’avrebbe fatta viaggiare, come piaceva a lei. Senza fretta, padroni del tempo. E invece cosa poteva offrirle? Un velo di malinconia calò sul suo volto, ma fu un attimo. Poi il ricordo delle linee rotonde del corpo di lei, il sapore che ancora sentiva in bocca, l’eccitazione che sentiva crescere ancora dentro di sé, lasciarono in un angolo quella domanda da adulto.
Come è nata l’idea di questo libro?
Dalle cronache degli innumerevoli naufragi di migranti sulle nostre coste. Il Mediterraneo che tanto amo, spesso è crudele con chi tenta di giungere in Europa per fuggire alla miseria, alle guerre, alle persecuzioni. Volevo raccontare di chi scappa, ma anche di chi accoglie, pur non avendo nulla, solo perché sente che chi soffre va aiutato.
A chi lo consiglieresti, in particolare?
È un romanzo di formazione, con una storia di indagini, di mafie, di trafficanti; credo possa piacere ai lettori di polizieschi, ma anche a chi interessano i temi sociali, le gioventù negate.
Dove e quando è stato scritto?
L’ho scritto nel 2019, in Spagna, quando abitavo vicino Alicante, proprio davanti al Mediterraneo.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La parte più impegnativa è stata la ricerca di informazioni sul traffico di organi e di esseri umani, scavare archivi, reportage, indagini. E anche approfondire la pratica delle indagini della polizia e della magistratura.
La pianificazione ha avuto un ruolo importante?
All’epoca non avevo ancora studiato molto la narratologia, ma avevo lo stesso una scaletta precisa da seguire, e schede personaggi realistiche.
Quanto è stato lungo il lavoro di editing?
Mi sono avvalsa di un editing professionale, dopo aver rivisto varie volte il testo per conto mio.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Manzini, De Carlo, Follet, King, Marone, Brown, Baricco.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto scrivendo un romanzo sulla terza età, con una banda di pensionati ribelli. Spero sia abbastanza umoristico, ma che faccia anche riflettere.