«Sono consapevole che questo libro mi costerà caro, ma non posso mettere a tacere la mia coscienza. Un “equo” tribunale russo mi condannerà di certo all’ergastolo. Diranno che sono corrotto o che sono un agente dell’Occidente.» Tutte le guerre sono ripugnanti. Ma quando a raccontarla è una persona che l’ha vissuta in prima linea tutto diventa più vero, meno retorico. Pavel è un paracadutista russo che ha partecipato forzatamente ai primi due mesi di guerra in Ucraina, prima di essere ferito. Una volta tornato a casa scrive questo testo, che poi diventerà il libro, sul cellulare. Per pubblicarlo in seguito su VKontakte, un social media russo. Per le sue denunce, sul conflitto e le atrocità commesse, è costretto a scappare. Zov è una cronaca disperata dei giorni di guerra, scritta con fervore e incredibile onestà intellettuale. Racconta l’insensatezza quotidiana, i soprusi, le strategie militari e i rimedi esistenziali dei soldati lasciati allo sbaraglio, i pensieri in fieri di un invasore che vede i fratelli diventare acerrimi nemici, mentre fuori imperversa il caos. Un racconto crudo e coraggioso che descrive la guerra vista da un soldato. Una testimonianza che diventa un manifesto contro la guerra, un manifesto pacifista.