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Vecchi. Antropologia transgenerazionale

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«Nella scelta oculata di quel raffinatissimo linguista che fu Sigmund Freud […], la nostalgia trova il proprio acme nella vecchiaia. Freud non lascia addio alcuno […], né tenta una fuga che tenga lontano il perfido ginepraio rumoroso della vita.» Con questo saggio Roberto Cheloni aggiunge un altro decisivo tassello alla sua incessante opera di ricerca, condotta dalla sua prima giovinezza attraverso numerose pubblicazioni di natura svariata, spaziando dall’ambito psicoanalitico specialistico a quello giuridico. Nel saggio vengono esposti molti casi clinici che rendono testimonianza della “teoria transgenerazionale”, tramite una narrazione scorrevole, incalzante e precisa nei passaggi logici, ma complessa e ricca di sfumature nell’uso complessivo del linguaggio. Infatti si compiace di interpolare magistralmente la lingua tedesca (di cui è approfondito conoscitore), ma anche quella francese. Molti sono i casi e le relative storie cliniche esposte in questo libro: incontreremo diversi “personaggi” tra cui Pol, Zeppel (il nonno) e Benno (il nipote), ma anche i gemelli Tonio e Gervaise e, tramite la loro storia, seguiremo il passaggio dalla generazione dei “nonni”, alla generazione dei “figli”, fino a quella dei “nipoti”, per giungere così alla domanda: “Può un vecchio essere preso in analisi e sostenerne l’impegno?”. La risposta che ci arriva dalla lettura di Cheloni è affermativa e nel dimostrarlo l’autore sfata i luoghi comuni relativi a ciò che di solito consideriamo solo come un soggetto proteso all’attesa della conclusione della propria esistenza. Sarà proprio in virtù dell’analisi del nonno Zeppel se Benno potrà vivere (libero dall’interdetto parentale) la propria esistenza.
EDITORE: Mimesis PAGINE: 194 USCITA: 14/04/2023

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