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Famoso saggio di Voltaire dedicato alla poesia epica.
Dall’incipit del libro:
Quasi tutte quante le Arti sono state caricate oltre modo di una quantità prodigiosa di regole, la maggior parte delle quali sono inutili, o false. Troviamo dappertutto lezioni, ma con pochissimi esempli. Non avvi cosa più facile del parlare in tuon da maestro di argomenti che non si possono eseguire: vi sono cento Poetiche in confronto d’un solo Poema. Non si veggono che Maestri di Eloquenza, e non si vede quasi un Oratore. Il Mondo è pieno di Critici, i quali a forza di comenti, definizioni, e distinzioni sono arrivati a rendere oscure le più chiare e le più semplici cognizioni. Pare che non si amino i viaggi se non sono difficoltosi.
Ogni scienza, ogni studio ha il suo gergo che non s’intende, e che all’apparenza è stato inventato apposta per proibirne gl’ingressi.
Quanti nomi barbari, quante puerilità pedantesche si ammucchiavano, non è gran tempo, nella testa d’un giovane per dargli in un anno o due falsissime idee della Eloquenza, della quale egli avrebbe potuto avere una notizia più che sicura in pochi mesi per mezzo della lettura d’alcuni pochi libri!