Immaginaria corrispondenza di due persiani, Usbek e Rica, giunti in Francia alla fine del regno del Re Sole, nelle “Lettere persiane” Montesquieu ritrae la vacuità del mondo parigino delle mode e dei salotti. Con stile quanto mai brillante e pervaso da un contagioso senso di meraviglia, l’autore smaschera le ipocrisie e i pregiudizi della società e tocca gli argomenti più cari agli illuministi, come la lotta al dispotismo e ai privilegi di nascita, la riflessione sullo spirito delle leggi, la lotta contro le superstizioni in nome di un approccio al reale che sia razionale, logico, scientifico. Con uno scritto di Paul Valéry.