Un contadino russo diventa una leggenda mondiale, un esiliato della guerra fredda, un artista il cui nome è sinonimo di genio, sesso e sregolatezza. La grandiosità della vita di Rudolf Nureiev non è cosa nuova, ma Colum McCann la reinventa in forma di romanzo attraverso gli occhi di chi l’ha conosciuto. Un coro di voci che parlano in prima persona: la famiglia, gli insegnanti, i conoscenti, gli amanti. Il romanzo abbraccia quarant’anni e tanti mondi, dagli orrori di Stalingrado fino alla New York sfrenata degli anni Ottanta, e dietro la figura del danzatore diventano protagoniste di volta in volta le voci narranti: dai personaggi più oscuri fino a quelli più celebri, portieri, calzolai, John Lennon, Margot Fonteyn…