Harlem, 1926. Un venditore nero cinquantenne uccide la giovane amante di diciotto anni; al funerale, la moglie dell’uomo cerca di sfigurare la salma. Questo l’inizio del romanzo, il cui valore va però ben oltre l’intreccio: esso è soprattutto un grandioso affresco dell’America di colore, dove il jazz, la musica nera per eccellenza, rappresenta il principio unificante tematico, strutturale e stilistico della narrazione. Come scrive nella postfazione Franca Cavagnoli: «’Jazz’ è un romanzo corale su un amore violentemente passionale, sul bisogno di amore, sull’amore per ‘la Città’ e la sua gente, sull’amore per il jazz, la forma espressiva più alta a cui gli afroamericani hanno saputo dare vita e da cui Toni Morrison da sempre trae ispirazione.»