Giappone, primi anni ’80. Una sera, il padre di Satoru torna a casa con una notizia incredibile che però non manca di destare preoccupazione: nella fabbrica dove lavora verrà installato un robot. In occasione di una visita guidata delle scuole elementari, Satoru ha l’opportunità di soddisfare la sua traboccante curiosità e vedere coi suoi occhi quel nuovo ritrovato della tecnica. Nella stessa occasione conosce Marin, una ragazzina sua coetanea, e tra i due scocca subito qualcosa. Rincontrandosi di nascosto all’interno della fabbrica, i due iniziano a giocare con il robot, mentre nella macchina, grazie all’interazione con i sentimenti puri e ingenui dell’infanzia, comincia a sorgere una sorta di rudimentale autocoscienza… Satoru e Marin, in una disperata fuga d’amore dalle rispettive famiglie, si rifugiano nella fabbrica del robot Monroe per chiedere al computer come fare ad avere un bambino che suggelli la loro unione. “Saltate dalla cima di 333”, è la risposta che compare sullo schermo. Interpretando quel “333” come un riferimento all’alta torre che si erge in città, i due si giovanissimi innamorati si arrampicano sempre più su, mentre i loro genitori, la polizia e una folla di curiosi li osservano terrorizzati da terra… Si getteranno davvero dalla punta della torre?