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Il XX secolo. La conquista delle regioni aeree

Questa splendida opera immaginifica illustrata del grande disegnatore e scrittore francese Albert Robida ci porta in un XX secolo immaginario dal fascino unico.

Dall’incipit del libro:

L’estate del 1952 volgeva al suo fine.
Il sole, calmando i suoi ardori di messidoro, emanava allora quei tepidi e carezzanti effluvi delle belle giornate d’autunno, dai dorati splendori.
L’aeronave-omnibus B che faceva il servizio dalla stazione centrale dei Tubi – sul boulevard Montmartre – all’aristocraticissimo sobborgo di San Germano in Laye, percorreva all’altezza di duecentocinquanta metri prescritta dai regolamenti, la linea ondulata dei lunghi boulevards.
L’arrivo d’un treno del Tubo di Bretagna, aveva rapidamente messo al completo una dozzina di aeronavi ferme al disopra della stazione, e fatto partir per aria con un pieno carico di passeggieri, uno sciame di veicoli aerei d’ogni dimensione e forma, comprese le tartane da caricare i bagagli, pesanti barcacce alate che fanno appena i loro trenta chilometri all’ora.
L’aeronave B portava il suo contingente completo di viaggiatori; una ventina nell’interno, altrettanti sul ponte – l’antico imperiale dei veicoli terrestri d’una volta – e quattro sulle piattaforme di dietro. Le sue proporzioni le avrebbero permesso di trasportare attraverso lo spazio una più gran quantità di chilogrammi viventi, ma le compagnie, stimolate in ciò dalla concorrenza, tenevano molto a lasciar comodi i loro viaggiatori. Qualunque fosse il numero dei viaggiatori, non appena il peso di 2500 chilogrammi era raggiunto e segnato dalla lancetta del contatore, la parola completo, in grosse lettere di un metro d’altezza, compariva sui due fianchi della navicella omnibus e il controllore della stazione non lasciava più montar nessuno.

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