BOOKSWORLD
Loading...

“Il sette bello” è un romanzo giallo di Alessandro Varaldo, pubblicato nel 1931 nella collana Gialli Mondadori.
Dopo che con quest’opera era stato il primo autore italiano accolto nella collana Libri gialli della Mondadori, Varaldo si specializzò in romanzi gialli; a differenza di Augusto De Angelis egli seppe conciliare il genere tradizionalmente anglosassone del giallo con i valori dell’etica fascista, risultando così particolarmente apprezzato dal regime. Tuttavia, come nota Loris Rambelli, i suoi intrecci finiscono per privilegiare la casualità avventurosa (da cui spesso dipende anche lo scioglimento dell’enigma) a scapito della razionalità che sta alla base della detection classica.
Dall’incipit: “Io non sono stato il protagonista di questa storia. Magari! Non ne fui che l’umile spettatore. E forse per questo posso raccontarla serenamente, più serenamente certo che i lettori non la leggeranno. Perché io so che è vera, e gli altri non lo crederanno mai. Non li condanno, ed anzi li scuso. Io per il primo, se non l’avessi vissuta, non la crederei.
Potrò scriverne con pazienza, con meticolosa memoria tutto lo svolgimento, districarne tutte le fila, notare tutte le minuzie, che hanno avuto una sì grande importanza nella inverosimile storia che voglio narrare? Mi proverò.
Per intanto mi presento. Il mio nome è Giovanni, mio padre, Sante Révere, fu antiquario assai stimato, ma dopo la morte di mia madre liquidò ogni cosa e si ridusse a Spoleto con una certa agiatezza, che poteva somigliare alla ricchezza prima della guerra. Ma nel 1919, quando fui libero, e mi trovai padrone della mia sostanza per la morte del babbo, non ebbi tanto da scialare davvero. Millecinquecento lire al mese, l’anno di grazia 1920, non sono troppe: ma adottai una risoluzione energica. Mi dissi: come libero cittadino puoi appena vivacchiare, come studente invece sei ricco”.
Recensioni
Non ci sono ancora recensioni.