La grandezza di Hokusai era già riconosciuta nei primi anni del XIX secolo e il tempo non ha potuto che riconfermarne il genio. In Hokusai si coniuga incredibilmente una preparazione scientifica e matematico- geometrica con una straordinaria creatività fantastico-onirica. Ogni sua opera era preceduta da un’attenta analisi dei soggetti rappresentati, da una profonda conoscenza scientifica della loro struttura, da un meticoloso studio delle proporzioni e delle posizioni. Questo non tarpava le ali della sua fantasia che gli permetteva di dare vita a mostri terrificanti, a meravigliose creature chimeriche o anche a scenari di paesaggi favolosi, utopici. Hokusai affermò che qualunque figura può essere disegnata attraverso una riga e un compasso; la stessa affermazione che secoli prima fece in Germania Albrecht Durer nel suo Trattato sulla misura con il compasso, la riga per le linee, i piani e i corpi solidi. Secoli e continenti separano questi due artisti, eppure il collegamento può essere proprio nel codice che sta alla base dello schema costruttivo della famosa Grande onda al largo di Kanagawa. Questo volume non vuole essere una nuova dettagliata biografia o un elenco commentato delle opere di Hokusai, ma è un originale lavoro di ricerca condotto dall’autore per capire la motivazione di queste fascinazioni generali e trovare le ragioni più profonde che hanno potuto portare a tali straordinari risultati. Dopo avere studiato accuratamente le forme geometriche riscontrate in Hokusai risulta più significativo il suo testamento morale: “A settantatré anni ho un po’ intuito l’essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante, e a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria”. Paolo Linetti è uno storico dell’arte giapponese, autore, esperto in iconografia sacra e studioso di arte lombarda del XVI e XVII secolo. Direttore del Museo d’Arte Orientale – Collezione Mazzocchi di Brescia dal 2017, ha curato più di duecento mostre in ambito italiano ed europeo e organizzato eventi nazionali e internazionali.