Questo testo è il primo romanzo scritto da Orwell. Protagonista è il trentacinquenne John Flory, mercante angloindiano di legname che, insofferente ai codici di comportamento dei sahib bianchi e attratto dalla cultura orientale, si muove a cavallo tra due mondi senza riuscire a trovare una propria collocazione e, privo della forza morale necessaria per ribellarsi alla comunità bianca, rimane frustrato dagli inevitabili compromessi.
Durante i cinque anni in cui presta servizio come agente della Polizia Imperiale Indiana in Birmania, l’attuale Myanmar, George Orwell matura due scelte di vita cruciali: diventare scrittore e schierarsi con gli ultimi. Non a caso al centro del suo secondo, splendido romanzo, “Giorni in Birmania” (1934), c’è un personaggio introverso e logorato da una ribellione interna contro la violenza razzista e l’ipocrisia della retorica imperialista, la stessa che impone precetti beghini e soffocanti alle comunità inglesi negli avamposti coloniali.