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Feria d’agosto è un’opera eterogenea dello scrittore Cesare Pavese, pubblicata nel 1946 composta da racconti, capitoli e prose di riflessione che enunciano la poetica dell’autore.
In Feria d’agosto lo scrittore approfondisce, soprattutto nei saggi raccolti nell’ultima sezione dell’opera (Del mito, del simbolo ed altro, Stato di grazia, L’adolescenza, Mal di mestiere) la sua teoria del mito.
Le sensazioni provate nel periodo dell’infanzia, che creano un’atmosfera sfumata dal ricordo, sono evidenti nelle brevi prose che si situano tra i saggi puramente teorici e i racconti veri e propri (Il nome, Fine d’agosto, Il campo di granoturco, La Langa, Vecchio mestiere, Insonnia, L’eremita, La giacchetta di cuoio, Primo amore, Il mare, Il prato dei morti, Sogni al campo, Una certezza, Risveglio, Il tempo, Piscina feriale, L’estate, Vocazione, La città, Le case, Le feste, La vigna, Nudismo, Il colloquio del fiume, Storia segreta), facendo così da filo conduttore a questa raccolta tanto diversificata e garantendone la continuità tematica.
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