Gli incontri più interessanti si fanno davanti a un calice di vino, sugli sgabelli di un’izakaya sorseggiando una birra o a tarda notte condividendo del sakè caldo. L’alcol è amico della conversazione, rompe il ghiaccio e risveglia antiche emozioni ma è anche capace di mettere a nudo fragilità, debolezze e vecchi dolori. Come succede in L’acquario d’inverno di Mitsuyo Kakuta dove un uomo e una donna, i cui partner sono astemi, iniziano a frequentarsi per caso, finiscono per diventare amanti e arrivano a chiedersi se il senso della loro relazione sia tutto nella rassicurante compagnia di un calice di vino e di una birra ghiacciata; o in Terra, mare e aria di Roswell Hosoki in cui il protagonista riflette su quanto cambia il sapore di ciò che beviamo quando è accompagnato dall’ebrezza di mettersi in viaggio e ripercorre con tenerezza e un pizzico di malinconia quegli istanti sospesi e carichi di emozione vissuti in treno, nave e aereo. In questo libro nove tra le più interessanti voci della narrativa giapponese contemporanea hanno creato atmosfere in cui si intrecciano storie, amori e solitudini, nove racconti in cui un bicchiere bevuto da soli con i propri pensieri o condiviso guardandosi negli occhi si fa punto di partenza e di arrivo sulla strada di ricordi, passioni e attimi che riassumono il senso di una vita intera.