Sono passati quarant’anni da quella sera del 4 ottobre 1983 in cui, all’Hacienda, iconico club di Manchester, sulle note di Hand In Glove la band esordiva, mentre un giovanissimo Morrissey sbatteva senza pietà un mazzo di narcisi contro il palco nero opaco. Un’immagine che riassume in sé tutte le contraddizioni di questo scorcio del nord ovest dell’Inghilterra, selvaggio e metropolitano, focolaio di storie di abusi e resistenza che ha cambiato la politica del mondo, dalle lotte sindacali al femminismo fino al vegetarianesimo. A Manchester dissenso e musica si sono intrecciati intimamente dando origine a una delle scene musicali più prolifiche del mondo, dagli Hollies ai Joy Division, dai Buzzcocks agli Stone Roses fino agli Oasis. Una passeggiata sentimentale nella città dove rimangono ancora oggi vivide le tracce di una band che ha fatto del proprio personalissimo stile una voce che ha raccontato le complessità della classe operaia degli anni Ottanta, ma è rimasta nell’immaginario mondiale come un luminoso oggetto fuori dal tempo.