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Poesie - 4 Aprile 2025

DUE CUORI APPANNATI SU ROMA

So’ dieci giorni che non te vedo

e me ne sto da solo mentre appanno il vetro

di questa macchina disegnando due cuori

attraverso i quali riesco a vedè fuori.

E fuori c’è Roma, con tutta la sua bellezza

anche quando piove, te vede e t’accarezza

anche quando non ci sei, ma tanto sto tranquillo

perché tanto stai a tornà, e manco a farlo apposta

al telefono uno squillo.

Se illumina lo schermo, il tuo profilo riflesso al vetro

fa da sfondo ar cuppolone, mentre il cielo diventa nero

e i gabbiani salutano Roma, dai Parioli a San Giovanni

Sta città è anche quella signora che s’affretta a ritirà i panni.

Sta città è quel pischello, che corre fracico mentre piove

ma non è soltanto quello, so anche i vicoli stretti del rione

è discutere al bar di pallone, e dei politici corrotti

ma poi arriva il prosecco e alla fine te ne fotti.

Attraverso sti due cuori, ormai quasi del tutto appannati

vedo scorrere sto Tevere, complice degli innamorati

e penso al tuo sorriso, perfetto nella sua incertezza

la tua voglia sempre di un abbraccio e io di una carezza.

Metto in moto e finalmente rispondo a sto telefono

sto arrivà, te dico. due minuti e sto al semaforo

so dieci giorni che me manchi e i cuori sul vetro non se vedono più

fuori ha smesso anche di piovere, il cielo sopra Roma è tornato a esse blu.

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