Chi è quella ragazza che non abbiamo mai visto in volto, la cui immagine ci ossessiona da quando eravamo bambini, che sale su un tram proprio quando stiamo per raggiungerla? Di lei ci resta soltanto la visione di un sedere ben tornito, inguainato in pantaloni turchesi. Che non sia per caso la morte, questo qualcosa di fuggevole turchese che cerchiamo di raggiungere per tutta la vita? Lazzaro Santandrea, antieroe metropolitano, col suo nome di battesimo può permettersi di guardare la morte in faccia, oltre che apprezzarne le natiche. Una morte estiva (non autunnale) e turchese (non nera) che, abbandonata Milano, fissa la propria residenza tra Alassio e Laigueglia. È qui che operano i Riformati, una confraternita di ex criminali riabilitati da un ambiguo guru. È qui che una pioggia d’agosto si può trasformare in un diluvio universale. È qui che lo stesso Lazzaro, senza aver mai lavorato in vita sua, si ritrova assunto come reclutatore di Principi Azzurri. Ma è un’esca per fanciulle in fiore o una serra di fiori del male? “Fuggevole turchese” è un romanzo – vitalissimo – sulla morte. In appendice i contenuti speciali di Andrea G. Pinketts: Hanno ucciso il principe di Galles, Tracce di trench, L’avventuriero, Cara Mary Quant, meritavi il Nobel.