Anedonia. È questo il nome dello spettro con cui Salvo, un giovane professore con «la pioggia in testa» e un gran disordine nel cuore, ha dovuto imparare a fare i conti: una sorta di autodifesa che il cervello decide di mettere in atto per non soffrire, per isolarsi, anestetizzarsi. Un vuoto di emozioni che Salvo tenta di colmare ogni notte attraverso le parole scritte sullo schermo di un pc. Quando però l’ennesimo deragliamento sentimentale minaccia di inchiodarlo a una routine di rotture e di addii, Salvo decide di partire per Napoli con l’idea di essere nuovo, di conoscere qualcuno che non lo dia per scontato: di viverlo per il «terribile difetto» che è sempre stato. A Napoli – una città che «ti insegna a fare a pugni con la vita» – Salvo accetterà l’incarico in un liceo del centro, in una realtà scolastica unica e ricca di storie, dove imparerà a confrontarsi con Marco, detto ‘o mariuolo, con Annalisa che si sente attratta da un’altra ragazza, con Marika che viene derisa «perché è chiatta», con Edoardo che ha paura di morire, con Silvia che viene dalla Sanità e non vuole essere come i suoi genitori e «sogna di andarsene, un giorno», e con tutte le altre voci pronte a investirlo come un fiume in piena, ogni mattina, varcata la soglia della classe. Un dialogo ininterrotto che aiuterà Salvo a ritrovare la strada in grado di condurlo nuovamente a tu per tu con le sue motivazioni e le sue convinzioni più profonde. E al cospetto di due occhi capaci di farlo innamorare, a costo di affrontare per la prima volta le sue paure inconfessate.