Nei primi anni Novanta il rock italiano scopre di avere alle spalle un lungo percorso e intravede dinanzi a sé nuovi orizzonti. Ne sono consapevoli i musicisti del Consorzio Suonatori Indipendenti: CSI, in perfetta continuità con l’incarnazione precedente, CCCP Fedeli alla Linea. Lo formano due emiliani, Ferretti e Zamboni, che un tempo erano il suono, le parole, la filosofia dei CCCP. Più due fiorentini, con tre fidi musicisti del loro laboratorio di musiche, che un tempo erano la linfa elettrizzante dei Litfiba. In un paio di mesi dell’estate del 1993, tra la brughiera bretone, le scogliere atlantiche e un casolare pieno di suono, pongono le basi per uno dei dischi più rappresentativi della fine del millennio. Uscirà il 19 gennaio 1994. Titolo emblematico: Ko de mondo. Seguiranno nel 1996 Linea Gotica e l’anno dopo Tabula rasa elettrificata. “CSI” racconta la genesi di questa band dalla vita breve e straordinaria. Sotto l’attenta regia di Donato Zoppo, parlano i protagonisti: Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali, Pino Gulli, Alessandro Gerbi, Ginevra Di Marco, il discografico Stefano Senardi e tanti altri. Il nuovo rock italiano che avrebbe segnato la nostra musica più recente, il nostro costume, la nostra cultura popolare, nasce proprio qui.