Un giovane tedesco di origine israeliana e una giovane americana di origini palestinesi si incontrano in una biblioteca di New York e si innamorano. Eitan è un genetista e ha imparato a interpretare il mondo con gli occhi della scienza, Wahida sta facendo una tesi su al-?asan ibn Mu?ammad al-Wazzân, un colto diplomatico marocchino del XVI secolo rapito da pirati cristiani e portato in dono a papa Leone X che, dopo averlo debitamente battezzato, lo accoglierà alla sua corte con il nome di Leone l’Africano. Ma la differenza tra i due giovani non è tanto quella delle «due culture», quanto quella delle due origini. Il padre di Eitan in particolare, David, ebreo ortodosso, si oppone al loro matrimonio. Ma la nonna, Leah, sa qualcosa che riguarda suo figlio David e lo dirà al nipote. Da quella che poteva essere una commedia sul modello di “Indovina chi viene a cena?” la trama diventa drammatica e sconvolgente: in una Gerusalemme colpita dagli attentati e dalle stragi, le identità multiple dei vari personaggi stentano a ricomporsi e tutte le certezze svaniscono. Un meccanismo teatrale affascinante, anche per la sapiente scomposizione della cronologia degli avvenimenti, che lo spettatore e il lettore devono ricostruire scoprendo passo passo le connessioni fra i personaggi e gli eventi che scorrono intorno a loro. Questo testo è stato messo in scena per la prima volta al Théâtre de La Colline di Parigi il 17 novembre 2017 con la regia dello stesso Mouawad. La prima italiana è avvenuta il 10 ottobre 2023 al Teatro Astra di Torino nell’ambito del Festival delle Colline Torinesi con la Compagnia del Mulino di Amleto per la regia di Marco Lorenzi.