Eduardo De Filippo nelle commedie riunite sotto il patetico ed espressivo titolo di “Cantata dei giorni dispari” (i “giorni dispari” sarebbero, secondo un detto napoletano quelli più tormentati, più difficili) ha dato un ritratto tra i più felici della vita italiana negli anni del dopoguerra, ma ancor oggi attuale, esemplificandola in assurdi schemi simbolici, ma umanizzandola in personaggi, sentimenti, problemi immediati ed estremamente legati alla realtà popolare.