Zem Sparak passa la maggior parte delle sue notti in una buia sala al terzo piano di un frequentato locale del quartiere RedQ, dove grazie alle visioni procurate dall’Okios, una droga tecnologica che dà dipendenza come l’oppio, può ritrovare l’Atene della sua gioventù. È un pezzo che il suo paese non esiste più. Ormai espatriato, Zem non è altro che un volgare “cane”, un poliziotto declassato che batte la zona 3 di Magnapoli sotto le piogge acide e il caldo torrido. Una mattina, in quel quartiere abbandonato alla miseria, la scoperta di un corpo sventrato rompe la rinuncia dietro la quale Zem si è trincerato da anni. Assegnato a un’ambiziosa ispettrice della zona 2, Zem si lancia in una lunga indagine. Da qualche parte c’è una verità, lo sa. Ma ovunque a GoldTex, potente consorzio che assoggetta i paesi in bancarotta, regnano il cinismo e la violenza. Eppure, prima che tutto morisse, Zem ha conosciuto in Grecia il fremito della rivolta e la speranza di un futuro senza compromessi. Ha amato. E ha tradito. Sotto i cieli infuriati di una megalopoli privatizzata, Cane 51 è l’eco del nostro inquietante mondo sia minaccioso che minacciato. Ma il romanzo contiene anche il ricordo bruciante di ciò che è stato, da trasmettere al domani.