Spesso deleghiamo agli oggetti il compito di renderci felici. Acquistiamo vestiti che non indosseremo, elettrodomestici che non accenderemo, souvenir e gadget che stiperemo in fondo a un cassetto o, alla meglio, lasceremo impolverare sulle mensole del soggiorno. Li compriamo perché luccicano di promesse: farci raggiungere uno status sociale, ingannare la noia, dimostrare qualcosa agli altri. E così accumuliamo cose che non ci servono, che siano l’ultimo modello di uno smartphone o l’edizione limitata di un paio di sneaker firmate. Eppure, mentre riempiamo la nostra vita di tutto ciò che ci viene venduto come essenziale, sentiamo di non essere felici. Una volta aperto l’ennesimo pacco consegnatoci in tempo record da qualche store online, ci scopriamo ancora più vuoti di prima. Secondo Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, i Minimalists protagonisti di due tra i più seguiti documentari Netflix degli ultimi anni, è normale che sia così: sommersi da cose inutili, finiamo per distogliere l’attenzione da ciò che è veramente importante per noi. Grazie al racconto delle loro esperienze e a moltissimi consigli pratici, in questo libro i Minimalists ci dimostrano concretamente come è possibile vivere meglio con meno. Perché meno oggetti, meno distrazioni e meno stress significano innanzitutto più tempo ed energie da dedicare a ciò che ci appaga davvero: il rapporto con le persone che amiamo, quelle che ci stanno vicino e che magari spesso trascuriamo. Le migliori risorse per affrontare la vita sono più a portata di mano di quel che spesso pensiamo, ma per riconoscerle è prima necessario organizzare il nostro disordine materiale, emotivo, mentale o relazionale: dobbiamo entrare in quella stanza stracolma, e liberarci di ciò che è superfluo.