È lontana Bahia, lontani lo strepito dei suoi colori e la contagiosa allegria delle sue notti d’argento. In “Alte uniformi e camicie da notte” vibra struggente la corda dell’impegno politico. Nel Brasile del 1940, retto da una dittatura che intrattiene rapporti idilliaci con la Germania nazista, due anziani letterati, dotati delle sole armi del candore e dell’astuzia, si battono per impedire che il seggio dell’Accademia, rimasto vacante in seguito alla morte del grande poeta antifascista Antônio Bruno, venga indegnamente occupato dal colonnello Pereira, personaggio di spicco della repressione antidemocratica, oltre che «pessimo scrittore». Hanno così inizio le grandi manovre dei nostri due donchisciotte, e la loro lotta senza quartiere ben presto acquista risonanza nazionale in una ricerca ricca di colpi di scena e di situazioni politico-erotiche, dove si impone l’eroismo tutto quotidiano di chi intende tener fede ai valori della cultura e dell’arte.