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Alberi monumentali in Calabria. Con una storia delle foreste calabresi.

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Viaggiatori e studiosi che giunsero in Calabria tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900 scrissero pagine memorabili sull’imponenza delle selve calabresi e sulla monumentalità dei loro alberi. Perfino grandi autori classici, fra i quali Virgilio, avevano decantato la grandiosità di quella che fu la mitica Silva Brutia. Nonostante i saccheggi perpetrati nei secoli, la Calabria, con 468.000 ettari di boschi, è fra le prime quattro regioni d’Italia per estensione di foreste. E in Calabria si sono conservati molti lembi di foreste vetuste ricche di alberi monumentali: pini, abeti, faggi, querce, ontani, aceri, pioppi, castagni che in alcuni casi superano i 1200 anni di età, gli undici metri di circonferenza ed i quaranta metri di altezza. Dal Pollino all’Aspromonte, le foreste della Calabria sono l’orpello più straordinario del paesaggio calabrese, crocevia bio-geografico che raccoglie specie botaniche i cui areali si estendono in ogni direzione. Questo libro, con la prefazione di Daniele Zovi, contiene una “storia ed antropologia delle foreste calabresi”, che ne ricostruisce l’affascinante vicenda evolutiva ma anche i miti, le tradizioni, i riti che ancora hanno i boschi per protagonisti, ed una “lista fotografica” che raccoglie decine e decine di alberi monumentali disseminati in ogni dove, faticosamente rinvenuti da Francesco Bevilacqua, divulgatore della natura e della cultura calabresi, in quarant’anni di peregrinazioni a piedi nei luoghi più impervi e remoti di una regione dell’Europa. Prefazione di Daniele Zovi.
EDITORE: Rubbettino PAGINE: 166 USCITA: 26/01/2022

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