Raccontare è anche cercare di vivere un destino. Lungo il vento e il suono del “Canto del Muezzin” gli echi di un incontro si lasciano ascoltare senza alcuna nostalgia. La pazienza diventa coraggio e l’amore si fa perseveranza. L’Oriente è nella bellezza di un’elegante sensualità che rende ogni parola gesto di vita. In questo dolcissimo romanzo il silenzio e la contemplazione fanno della scrittura un cammino tra il deserto e l’attesa. Gli occhi di lei sono lo sguardo di lui. L’indefinibile conduce ad una religiosa memoria in cui il mistero ha i segreti che tratteggiano un tempo labirintico e l’intreccio tra la consapevolezza del limite e gli affascinanti orizzonti dei mari è isola nelle distanze ma anche viaggio e porto.