Da quasi cinquant’anni l'”Apologia della storia” viene letta e riletta: scienza degli uomini nel tempo, comprensione del presente mediante il passato, e del passato mediante il presente – questo libro non è una filosofia della storia, ma il memento di un artigiano, che narra come e perché lavora lo storico, sino nell’umile e delicato dettaglio delle sue tecniche. Questa “edizione critica”, in cui Étienne Bloch raccoglie (accanto alla redazione definitiva) gli schemi, i fogli di appunti e la prima redazione dell’opera, consente di rileggere l’Apologia nella sua forma integrale, di gustare l’opera nel momento in cui sta prendendo forma. Ma se, rileggendo Mare Bloch nell’originale, ci accorgessimo finalmente che questo libro di metodo è anche il prodotto di un rigoroso stile di pensiero e di scrittura? Il pensiero di Bloch è una fluente meditazione sulla realtà umana, sul tempo, sulla storia come conoscenza. Le pagine sul metodo critico, soprattutto, costituiscono un contributo importante a una logica del possibile che trova nella storia scienza dell’uomo, della vita e della terra – il suo banco di prova e che fa di quest’opera un classico di storia della scienza, una testimonianza fra le più significative della rivoluzione scientifica del xx secolo.