Questa cosa che c’è tra noi è qualcosa di simile a quello che ottieni se metti nel cassetto una catenina tutta ingarbugliata nella speranza che un giorno tornerà come prima. Il risultato è che i nodi diventano ancora più grossi. Non sai più come sbrogliarli, non sai neanche da che lato prenderli, neanche volendo. Bradley Graeme è quel che si dice un ragazzo perfetto: stella della squadra di football della scuola, riesce a gestire (quasi) con disinvoltura il suo disturbo ossessivo compulsivo ed è lo studente più brillante in tutti i corsi che frequenta, tranne quelli a cui partecipa anche Celine Bangura. I due per lungo tempo sono stati migliori amici, fino a quando Brad (questo, almeno, è ciò che pensa Celine), ritenendosi troppo figo per continuare a condividere il suo tempo con una ragazza solitaria e ossessionata dalle teorie complottiste, l’ha letteralmente abbandonata per gettarsi tra le fauci del mostro gelatinoso che è la popolarità. E ora che, passati quattro anni, sono entrambi all’ultimo anno di liceo, tra loro non esistono altro che generosi insulti e una (poco) sana rivalità accademica. Ufficialmente, a dirla tutta, Brad la odia a morte, e la ragazza ricambia il sentimento con altrettanto trasporto. Così, quando Celine prende parte a una sorta di corso di sopravvivenza in mezzo alla foresta i cui vincitori riceveranno un’ingente borsa di studio per l’università, l’ultima cosa che si aspetta è di ritrovarsi accanto proprio l’ex migliore amico. Obbligati a lavorare nello stesso team, Celine e Bradley dovranno fare i conti non solo con fango e sporcizia, ma anche con le pastoie del loro passato. Chissà che questa vicinanza forzata, come effetto collaterale, non li aiuti a ricordare il motivo per cui un tempo erano tanto amici. E a trovare, magari, un nuovo modo, più adulto e forse anche più romantico, di vedere il loro rapporto…