Sogno Lucido vol. 1 di Luna Jadeheart
Presentazione del libro e intervista all’autrice
Elisabeth ha sempre vissuto dietro i libri e le sue certezze: diligente, razionale, convinta che l’impegno sia l’unico modo per tenere in ordine la vita. Per lei, l’amore è sempre stato un ideale perfetto, sicuro, capace di guarire ogni ferita.
Ma quando nella sua vita compare Kyle — arrogante, segnato da cicatrici che non sempre si vedono sulla pelle, imprevedibile e capace di destabilizzarla come nessuno prima di lui — Elisabeth scopre che i sentimenti non seguono mai le regole che ci costruiamo in testa.
Pagina dopo pagina, i due imparano a conoscersi davvero, a ferirsi e a guarirsi, a riconoscere l’amore quando arriva con tutta la sua forza brutale e salvifica. Intorno a loro prende forma un intreccio di amicizia, desiderio, segreti e resilienza, in cui ogni personaggio diventa parte di una famiglia non scelta, ma necessaria.
È una storia fatta di cicatrici che diventano arte, di promesse che non hanno bisogno di parole, di legami tanto intensi da sopravvivere a ogni tempesta.
Questa non è solo una saga romance: è un viaggio.
Un viaggio dentro le emozioni, dentro il dolore che si trasforma, dentro l’amore che diventa casa.
E quando chiuderai l’ultimo libro, scoprirai che la vera storia non era soltanto tra Elisabeth e Kyle… ma tra te e ogni battito che ti avranno lasciato addosso.
Non è solo un romance.
È un viaggio.
Quello che ti insegna che l’amore non è mai come lo sogni… ma spesso è molto di più.
Citazione
«L’amore non mi ha salvata.
Mi ha spogliata di tutto, fino a costringermi a guardarmi davvero.
Ho imparato a sopravvivere a ciò che l’amore ti fa quando smetti di fingere di saperlo gestire.
E solo allora ho capito che salvarsi non significa restare interi.»
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata quando avevo sedici anni, in un momento in cui scrivere era l’unico modo per dare un senso a ciò che provavo. A quell’età cercavo di capire cosa significasse davvero amare, sopravvivere alle delusioni e imparare a guardarsi dentro senza paura. Da allora, la storia di Elisabeth e Kyle mi ha accompagnata come un’ombra e una bussola insieme. Oggi, a trentun anni, l’ho riscritta completamente: non per cambiare ciò che ero, ma per raccontare con più consapevolezza ciò che sono diventata.
A chi lo consiglieresti, in particolare?
A chi ha amato troppo e ne porta ancora i segni.
A chi non crede più nelle seconde possibilità, ma in fondo spera che esistano.
A chi sa che l’amore non è perfetto, non salva sempre, ma a volte riesce comunque a ricostruire ciò che sembrava perduto.
Dove e quando è stato scritto?
La prima versione è nata ad Arnad (valle d’Aosta), tra quaderni e notti insonni, quando avevo sedici anni (quindi nel 2010). Poi l’ho pubblicata qualche anno dopo, ma non mi ci riconoscevo più del tutto. Così, quest’anno, ho deciso di riscriverla da capo: stessa anima, ma una voce più matura, più nuda, più vera. Ho preso questa decisione perché, dopo anni, ho finalmente scelto di pubblicare anche il terzo volume della saga, e mi sono resa conto che la differenza di scrittura tra i primi due e ciò che stavo creando ora era troppo grande per lasciarla così com’era. Per questo ho voluto riscrivere completamente i primi due libri, per dare coerenza e forza al progetto prima di pubblicare il terzo, che è ancora inedito e attualmente in fase di conclusione di stesura.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio obiettivo è completare la trilogia, pubblicando il terzo volume — attualmente inedito — e dare così una conclusione autentica alla storia che mi accompagna da più della metà della mia vita. Dopo questa saga, sto già lavorando a un nuovo romanzo, più intimo e contemporaneo, ma sempre centrato sul tema dell’identità e delle ferite che diventano forza.